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ConosciAmoli - Scrittori Contemporanei: Roberto Curcuruto

  • Staff
  • 9 ago 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Uno scrittore contemporaneo che usa la penna non solo per ricette mediche: è lui, Roberto Curcuruto.

Scrivere per lui rappresenta un'isola in cui rifugiarsi nei momenti difficili, riuscendo a leggere in chiave comica ciò che il quotidiano offre anche come dramma. Inoltre, ha sempre amato fotografare. Proprio negli anni ’90 insieme ad alcuni amici aveva messo su una piccola camera oscura e istituito il “Premio Cantina”. Ecco svelato il mistero della foto rubata. Poliedrico, il medico-scrittore-fotografo ha anche seguito un corso di teatro, sua altra passione, che gli riesce in modo del tutto naturale, trasferendo sul palco, come su carta, le sue doti di ironico traduttore della realtà.

Con la sua penna su carta stampata, alla sua seconda pubblicazione dopo il libro "Malata per caso", Roberto Curcuruto ha reso il romanzo LA FOTO RUBATA un libro unico nella struttura e nello svolgimento, in cui tocca anche tematiche di vita e valori sempre attuali, con una fluidità coinvolgente a tal punto da far riuscire a percepire in certi momenti il respiro dei suoi personaggi. Sono proprio questi ultimi, resi reali dallo stile dell'autore, che fanno entrare il lettore con essi all'interno della storia. Fotogramma dopo fotogramma vedi passare davanti ai tuoi occhi il film che non avevi ancora mai visto e alla fine del libro sei pronto a spingere il tasto rewind per tornare indietro e immergerti nuovamente in questo capolavoro. Ci sarà un seguito? Per ora l’autore tace.

Dal cognome di origine siciliana, Enna per la precisione, con la quale però spiega che non ha legami, Roberto è nato a Roma da genitori romani. Considera un libro come un figlio: "Cominciamo col dire che se C'ERA UNA VOLTA non c'era, il libro restava scritto nel mio computer. Quando cominci a scrivere lo fai per buttare giù un’idea, per fissare un'emozione, poi piano piano questa prende corpo, cresce, più la nutri, più lei diventa grande. Tipo un figlio, hai presente? Scrivere un libro, un romanzo in particolare, è come fare un bellissimo viaggio attraverso il quale scoprire cose e persone. In alcuni casi ho scoperto anche me stesso, con le mie paure, le mie resistenze. Il libro però ti dà anche la possibilità di creare un mondo diverso, di vivere emozioni che magari la tua routine non ti concede. Gli stessi personaggi spesso prendono vita e si modificano autonomamente. Insomma, scrivere è come entrare nella stanza dei giochi prendere le costruzioni e creare nuove figure, se vengono bene le tieni, se sono brutte le cancelli.

LA FOTO RUBATA può essere letto da tutti coloro che abbiano voglia di immergersi in un’atmosfera in cui l'amore per una donna spinge un uomo a fare cose anche pericolose (e viceversa). Nel libro a Marco succedono delle cose alle quali risponde con una forza e una determinazione che non sa neanche di avere. Di conseguenza il libro è aperto a tutti, forse lo sconsiglierei ai Visigoti perché estinti. Ci sono dei passaggi che mi hanno fatto ridere, altri che mi hanno fatto piangere, spesso ho riflettuto su come le cose della vita possono essere diverse da come sembrano. Ho voluto giocare sull'ambiguità delle persone, che sembrano ciò che non sono. Di come ognuno di noi è un microcosmo che contiene tante storie, che se non possono essere esplorate non possono neanche essere capite. L'emozione più grossa nella stesura di questo libro è stata scrivere i ringraziamenti. Solo con l'aiuto diretto o indiretto delle persone si realizzano i sogni. Sono stato fortunato perché in questo percorso ho incontrato molte persone disposte a darmi una mano. Oggi mentre guardo la copertina del libro mi rendo conto di aver dato vita a una serie di persone che mi sono entrate nel cuore. Sono tutti figli miei, anche i più cattivi. È stato bellissimo vederli diventare grandi e prendere le loro strade, e se posso essere sincero, ora che è stata scritta la parola fine, mi sento un po’ solo. Ma un libro senza una casa editrice che ti dà fiducia, che ti supporta, che vede qualcosa di buono in te, altro non è che una serie di fogli dentro il PC. EDIZIONI C'ERA UNA VOLTA è stato tutto questo e anche di più. C'ERA UNA VOLTA è arancione, cioè è solare coinvolgente, accomodante. Per cui, per una persona come me che in primis cerca il rapporto umano, quando mi è stato garantito questo non ho voluto ne dovuto cercare altro. Se è vero che un libro è come un figlio, da un figlio ci si aspetta il meglio. Chiaramente ogni "scarrafone" è bello a mamma sua e quindi non posso essere oggettivo... Mi piacerebbe che incontrasse il favore del pubblico, o più semplicemente che incontrasse il pubblico".

Per tutto il mese di agosto, il libro non solo continua ad incontrare il pubblico, che all'unanimità lo ha definito un bel libro, ma fa consocere anche altri autori con la promozione del Gruppo C1V Edizioni "STORIE DA A-MARE", qui su La Repubblica ed. Roma, diffusa nel Centro Italia e nell'abbonamento digitale.


 
 
 

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